sabato 31 dicembre 2016

BILANCIO PROFESSIONALE DI FINE ANNO

Confronto ai tempi in cui ogni mese spedivo in edicola dalle 94 alle 188 pagine firmate o supervisionate da me, questo (come i precedenti, d'altronde) è stato un anno abbastanza "sottotono": tre volumi in libreria (ma due sono ristampe) e la serie di Agenzia Incantesimi su Tapastic.
Beh, se siete miei fan, almeno vi sto facendo risparmiare!

In libreria (ma più facilmente su rete) potete trovare la mia intera produzione caretacea di quest'anno! Vi servirà giusto un lanternino, probabilmente!
E' chiaro che il percorso artistico che ho seguito negli ultimi anni ha portato il fumetto a non essere più la mia principale fonte di sostentamento. Più che una scelta consapevole si è trattato di un evolversi degli eventi, a volte determinati dalle mie decisioni, altre da quelle di altre persone.
Sia come sia, la situazione è al momento questa e ha i suoi pregi e i suoi difetti, come tutto. Solo che se i difetti sono meramente economici, fra i pregi posso metterci il fatto che sto facendo qualcosa che ancora mi piace e mi diverte. Forse proprio perché più centellinato e, soprattutto, meno legato al profitto. La trilogia di volumi di Jonathan Steele edita da Kappalab è stata scritta (e disegnata) in completa libertà e serenità, così come gli episodi di Agenzia Incantesimi. E dopo tanti anni passati a "macinare tavole", ogni tanto occorre rallentare un po'.

Come sempre, quel che viene pubblicato è solo la punta dell'iceberg rispetto a quanto ancora giace (NON abbandonato) nel famigerato cassetto dei progetti a cui ho comunque continuato a lavorare. Se qualcuno di questi troverà spazio nel catalogo di qualche editore nei prossimi mesi o anni, non posso ancora dirlo. Non perché non voglia, ma perché proprio non lo so! Non viviamo un momento editoriale felice: la maggior parte delle opere che trovate in libreria viene pubblicata grazie al fatto di compensare gli autori con fantomatiche royalties sulle vendite e se io posso accettare di ideare e scrivere storie senza sapere se ne ricaverò un guadagno (decente), non posso imporre la stessa scelta ai vari disegnatori, i quali -se proprio devono- preferiscono giustamente farla per quanto riguarda i loro progetti.

Progetti, progetti, sempre progetti... Se son rose...
Al momento, di certo, c'è solamente la prosecuzione di Agenzia Incantesimi, sia grazie al materiale già esistente che alle nuove storie che alcuni generosi artisti stanno illustrando. E il fatto che, purtroppo, nessuno dei progetti a cui sto lavorando reca anche la firma di Giacomo Pueroni.
Per il resto, staremo a vedere.
Intanto un buon 2017 a tutti.


martedì 20 dicembre 2016

TUTTO SI TRASFORMA

Chiunque svolga un lavoro creativo sa benissimo che ogni sua creazione, anche quella che magari lui stesso reputi più originale, in realtà è frutto delle esperienze vissute in passato. Tutto quello che abbiamo visto, letto, ascoltato e, soprattutto,provato, viene frullato dalla nostra mente per plasmare e partorire le nostre creazioni.
In questo processo rimangono ben poche tracce di quel che ci è piaciuto o ci ha colpiti quando eravamo bambini, mentre sono ben più potenti e radicate le sensazioni e le emozioni che abbiamo provato durante la fase adolescenziale e dintorni. Sono quelli gli stimoli che formeranno i nostri gusti anche da adulti e che, nel caso di chi scrive, influenzeranno inevitabilmente le nostre creazioni.
Quando inventiamo un personaggio o un'ambientazione, tutta una serie di scelte razionali o funzionali alla storia che vogliamo raccontare vanno infatti a innestarsi su di un substrato inconscio formato dai nostri ricordi e dai nostri gusti. Al momento della creazione è difficile riconoscere e identificare questo substrato, è molto più facile farlo a posteriori, spesso anche a distanza di anni, a mente fredda.

Ho fatto questo "lavoro" per quel che riguarda i tre protagonisti di Jonathan Steele, individuandone le fonti principali, sia visive che caratteriali. Eccole qua.

JONATHAN
In senso orario: Indiana Jones, James Bond, Lupin III e John Steed.


JASMINE
In senso orario: Lady Oscar, Yasmeen Ghauri, Jun.


MYRIAM
Insenso orario: la regina Aleta, Angelica e Fujiko Mine.



lunedì 12 dicembre 2016

QUANDO L'ARTE DIVENTA UN LAVORO (OPPURE NO)

C'è una discussione, cui ho partecipato, in cui si è partiti dal citare le case editrici che permettono di campare facendo fumetti e si è arrivati a parlare del mercato in generale.

Bene, partiamo subito dall'assunto iniziale: se desiderate trasformare la vostra passione per i fumetti, sappiate che avete due strade di fronte. La prima è quella di riuscire a lavorare per case editrici che non solo pubblicano personaggi creati da altri autori, ma che paghino anche regolarmente e decentemente (se non bene) i loro collaboratori. In questo caso la scelta è molto limitata: Sergio Bonelli Editore, Disney/Panini e Astorina sono al momento le sole tre realtà cui potete rivolgervi. Sarà dura, molto dura, anche perché -per le ragioni prima elencate- questi editori vengono presi d'assalto da autori sia esordienti che navigati, ma non ci sono (altre?) alternative. Però, se siete dei disegnatori, le possibilità si allargano al mercato estero, reso più accessibile dalla moderna tecnologia.

La seconda strada è ancora più impervia e difficile da realizzare, se volete campare grazie ai fumetti, ma anche più ricca di soddisfazioni per quei pochi che ce la fanno: ed è quella di diventare un autore che riesca a piazzare i suoi progetti e, soprattutto, a farseli pagare! Perché è più difficile? Semplicemente perché se ultimamente gli editori che distribuiscono le loro pubblicazioni nelle fumetterie e librerie sono sorti come funghi, aumentando le opportunità di pubblicazione per gli autori di fumetti, è altrettanto vero che, a causa di basse tirature e ancor più basse vendite (oltre a una cronica mancanza di fondi iniziali), gli unici compensi che possono offrire sono royalties sulle (basse, appunto) vendite delle loro pubblicazioni. Le più professionali offrono almeno un anticipo e, se sanno promuovere efficacemente i loro volumi, riescono anche a far seguire un ritorno economico degno di questo nome. Non che ci si possa campare, comunque, soprattutto in relazione al tempo e all'impegno necessari per realizzare il suddetto volume.
Uno su mille diventa Leo Ortolani o Zerocalcare, ma per gli altri novecentonovantanove la sola altra soluzione è quella di avere un lavoro che provveda a mantenerli, costringendoli a realizzare i loro fumetti nei ritagli di tempo.

Esiste quindi una profonda differenza fra le due strade citate. Entrambe nascono dalla passione per il fumetto, ma la prima strada cerca di trasformarla in un lavoro vero e proprio, mentre la seconda è quella che potremmo definire più "artistica" (nell'accezione ottocentesca del termine) e meno professionale. Chi cerca di infondere vita ai propri progetti e di diffonderli, di comunicare attraverso di essi la propria visione del mondo, non può pretendere di trovarsi nella stessa posizione di chi si rivolge all'ufficio di collocamento. A meno che non sia riuscito a farsi un nome in grado di garantire vendite almeno ragionevoli, non potrà mai pretendere di trovare un editore disposto a investire su di lui cifre tali da consentirgli di vivere di soli fumetti. Soprattutto in questo momento. Esattamente come gli artisti di un tempo, dovrà entrare nell'ottica di affrontare un lungo cammino di crescita, sia artistica che -se possiede talento e quel tanto di fortuna che non guasta- di fama che magari riusciranno a fargli guadagnare cifre di tutto rispetto. Ma, ripeto, mettetevi in testa che il cammino è davvero duro.

Certo, oggi esistono mezzi come internet, i social network in generale o il crowdfunding che possono modificare e facilitare questo percorso. Sicuramente possono garantire molte soddisfazioni in fatto di notorietà, ma ricordatevi che i like su Facebook sono gratuiti, vi vengono concessi facilmente anche solo per simpatia. Ma non pensiate che a ogni like possa corrispondere un lettore pagante! Alla minima richiesta di soldi, i like si dileguano come neve nel Sahara!

Il vero problema della situazione che stiamo vivendo non è l'esistenza di queste due strade, che in fondo c'è sempre stata, ma lo squilibrio che si è venuto a creare negli ultimi dieci anni. Mentre, infatti, sono in costante aumento gli editori che pagano in royalties, è drammaticamente crollato il numero di quelli che producono pubblicazioni seriali e che quindi retribuiscono regolarmente i propri collaboratori. Molte di queste case editrici (per ragioni che non starò qui a prendere in esame) hanno chiuso i battenti o hanno ridotto all'osso la produzione e/o i compensi.
La conseguenza di questa riduzione dei "posti di lavoro" è sotto gli occhi di tutti: una maggiore difficoltà a trovare lavoro in questo campo, molti autori, anche affermati, che scelgono di lavorare per l'estero o per la Bonelli e una disponibilità a lavorare anche per tariffe sempre più basse pur di racimolare qualcosa.

E' anche vero che ci troviamo in un momento di cambiamenti: del mercato e dei lettori. Probabilmente, come sempre accade in questi casi, gli autori e gli editori che per primi riusciranno a intuire in quale direzione si sta spostando saranno anche quelli a godere dei benefici. Gli altri... Cercheranno di accodarsi e di sopravvivere.
Buona fortuna tutti noi!

giovedì 1 dicembre 2016

RINGRAZIAMENTI ANTICIPATI


Nel 2017 (a Settembre, per la precisione, visto che l'albo uscì in occasione della Comiconvention al Quark Hotel di Milano), Jonathan Steele compirà vent'anni tondi tondi.
Editorialmente parlando, la sua è stata un'avventura movimentata, con momenti fulgidi e momenti cupi, come si conviene a ogni avventura degna di questo nome. Ma nonostante gli anni e le ferite, Jonathan Steele è ancora qua (uscirà a brevissimo il nuovo volume, Jonathan Steele Blanc).
Per questo, già sin d'ora, voglio ringraziare tutti quanti hanno in qualche modo contribuito alle sue avventure.
Per Festeggiamenti e celebrazioni, invece, ne parleremo il prossimo anno.


Ecco qua di seguito un elenco completo degli autori di Jonathan Steele dal 1997 a oggi, in ordine di apparizione.

SCENEGGIATORI
Federico Memola, Stefano Vietti, Vincenzo Beretta, Elettra Gorni, Teresa Marzia, Francesco Matteuzzi, Francesco Donato, Francesca Da Sacco.

DISEGNATORI
Gianni Sedioli, Gino Vercelli, Tiziano Scanu, Teresa Marzia. Giacomo Pueroni, Rossano Rossi, Sergio Giardo, Stefano Martino, Antonio Amodio, Sergio Ponchione, Jacopo Brandi, Antonella Platano, Luca Raimondo, Andrea Bormida, Adriana Farina, Paolo Armitano, Riccardo Crosa, Vito Rallo, Ambra Colombani, Riccardo Bogani, Antonio Menin, Marco Guerrieri, Gianluca Cerritelli, Alessandro Scacchia, Gianluigi Gregorini, Ivan Zoni, Gigi Cavenago, Marco Checchetto, Alberto Ponticelli, Alessio Beccati, Gigi Baldassini, Mirco Bonini, Mirco Pierfederici, Cosimo Ferri, Manuela Soriani, Paolo Pantalena, Massimo Dall'Oglio, Marco Baiocco, Ivan Vitolo, Sergio Gerasi, Giuseppe Candita, Andrea Fattori, Michela Da Sacco, Alex Massacci, Valentina Romeo, Enza Fontana, Vincenzo Acunzo, Lucilla Stellato, Manuel Bracchi, Joachim Tilloca, Vanessa Belardo, Federica Manfredi, Christopher Possenti, Daniele Tomasi, Lorenzo Pastrovicchio, Alessandro Pastrovicchio, Luisa Russo, Marco Hasmann, Gianluca Maconi, Federico Vicentini.

COPERTINISTI

Stefano Martino, Giancarlo Olivares, Teresa Marzia, Mario Alberti, Oscar Celestini, Lorenzo Pastrovicchio, Stefano Caselli & Daniele Rudoni, Davide Gianfelice, Luca Rossi, Denis Medri, Elena Casagrande & Ilaria Traversi, Mirka Andolfo, David Messina, Federico Vicentini.