giovedì 6 luglio 2017

IL CAMMINO DELL'EVOLUZIONE

"Quando ti pubblichi da solo è perché nessuno ti vuole pubblicare".
Questa è un'asserzione che aveva senso fino a una decina di anni fa circa.

Ma i tempi cambiano, la società, il mercato, le dinamiche di produzione, tutto è soggetto a una costante evoluzione. Oggi produrre e persino stampare (se non ci si vuole limitare alla diffusione in rete) le proprie serie a fumetti è alla portata delle tasche di tutti o quasi. Molti autori, giovani (soprattutto) e meno giovani, realizzano autoproduzioni che per qualità e professionalità sono superiori a buona parte dei titoli pubblicati da case editrici (spesso impovvisate) distribuite nei circuiti tradizionali. Probabilmente è questo il futuro: al contrario del cinema, il fumetto non richiede grandi mezzi per essere realizzato e diffuso, oltre a carta e matita bastano uno scanner e un computer. Persino carta e matita possono essere eliminati, se si disegna e colora direttamente in digitale, quindi un sempre maggior numero di autori invaderà la rete con le proprie creazioni. Un oceano di creatività, la maggior parte della quale, senza alcun filtro, sarà inevitabilmente dilettantesca, approssimativa, immatura o semplicemente brutta, portando la gran parte dei creatori ad affogare o a coltivare un hobby rivolto ad amici e parenti (e nulla di male in ciò). Ma in mezzo ci saranno anche intere correnti di professionalità, di innovazione e di qualità che potranno nascere dalla totale libertà espressiva di cui godranno i loro autori.

C'è un solo ostacolo che andrà superato (e lo sarà, ma ci vorrà tempo), quello della mentalità. Perché quella frase, "quando ti pubblichi da solo è perché nessuno ti vuole pubblicare" è ben radicata nella nostra formazione. E perché la libertà comporta anche maggiori responsabilità e, soprattutto, lavoro in più (di promozione). Scegliere la via dell'autoproduzione oggi richiede non solo un grande impegno, ma anche una volontà ferrea. Perché, ancora per un po', "quando ti pubblichi da solo è perché nessuno ti vuole pubblicare" ve lo sentirete ripetere in varie occasioni. Perché molti colleghi che lavorano per un editore, anche se scalcinato, truffaldino e distribuito in quattro librerie in croce con qualche decina di copie per ogni titolo, si sentiranno superiori solo per il fatto di "avere un editore". Perché voi stessi sarete colti dai dubbi e dalle incertezze, vi sentirete trafiggere da sguardi, sorrisetti e commenti che magari nemmeno erano rivolti a voi. L'insicurezza è sempre il nemico più insidioso.
Eppure queste incertezze possono e devono essere superate. Perché l'evoluzione non si può fermare e il futuro è questo.
Probabilmente l'editoria tradizionale non sarà soppiantatata, ma di certo verrà affiancata da un sistema produttivo tutto nuovo, che sta prendendo forma adesso. un sistema a cui anche voi che in questo momento siete impegnati a portare avanti le vostre autoproduzioni state dando forma.
E di questo potete, anzi, possiamo andarne fieri.


domenica 2 luglio 2017

EMOZIONI & LOGICA

Leggendo i pareri che i lettori (ma anche molti critici) esprimono in merito ai fumetti, ai film e ai libri, s'impara una cosa: che la logica e il rigore in una storia contano quanto il due di picche. Se il film/fumetto/libro non è piaciuto, "fa acqua da tutte le parti"; se invece è piaciuto, "la trama non ha importanza, perché in realtà la storia racconta altro e i buchi di sceneggiatura sono voluti".
Il che porta alla conclusione che è più importante arrivare al cuore del pubblico piuttosto che al cervello. Per chi scrive storie, l'ideale sarebbe riuscire a conciliare questi due aspetti, ma l'esperienza insegna che, se non ce la si fa, è meglio deragliare sul versante della verosimiglianza e della logica per imboccare a tutta velocità il tunnel dell'emotività.
E d'altronde, negli ultimi anni, è la tendenza presa da gran parte dei blockbuster.